«Si narra che lontano dal mondo degli uomini si estenda una foresta crudele e misteriosa. E si narra che i suoi alberi attirino nel profondo i viaggiatori smarriti in cerca di rifugio, divorandoli per l’eternità.»
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(Ma davvero è online il primo post di Mini-Uau? Mi trema la tastiera per l’emozione!)
Per inaugurare questa nuova avventura vi parlerò di piccoli lupi, sentieri smarriti e bambini-montagna. Pronti ad entrare nel mondo incantato di Amélie e lasciarvi guidare da magiche creature?
Amélie Fléchais è una talentuosa illustratrice francese. Autrice di fumetti e albi illustrati, ha lavorato anche ad alcuni progetti di animazione come Kung Fu Panda e La canzone del mare nominato agli Oscar 2015. In Italia i suoi fumetti finora sono stati pubblicati tutti da Tunuè, per la collana Tipitondi.
Ecco i titoli che potete trovare in libreria:
Lupetto Rosso (2015)
Il sentiero smarrito (2016)
L’uomo montagna, con Séverine Gauthier (2017)
Questo invece è il trailer del magnifico film di animazione La canzone del mare diretto da Tomm Moore:
Quello di Amélie è un immaginario che attinge tantissimo dalle fiabe tradizionali europee e dal folklore giapponese popolato di mostri e spiriti. Leggere un suo fumetto è come vedere Miyazaki che incontra i fratelli Grimm! In un’ intervista del 2013 tra le sue fonti di ispirazione Amélie cita proprio il grande maestro dell’animazione giapponese, ma anche Taiyou Matsumoto, le Kerascoët, Wes Anderson e Spike Jonze.
Un mondo, quello illustrato da Amélie Fléchais, che risponde a regole precise, dove il bene e il male si confondono ed è facile smarrire il sentiero e fare incontri sorprendenti e terrificanti. Le tecniche di illustrazione utilizzate sono diverse, si va dall’acquerello al gouache, passando per disegni in bianco e nero al tratto, senza disprezzare l’utilizzo del digitale. Un suo segno distintivo è proprio la commistione di stili e tecniche diverse nella stessa storia, come mezzo per esprimere un cambiamento nella trama, il passaggio da un ambiente all’altro, dal mondo magico a quello reale, o evidenziare il punto di vista dei diversi personaggi.
Ciò che amo di questa illustratrice è la capacità di creare, nelle sue storie, dei veri e propri mini-mondi, inserendo sempre minuziosi particolari e personaggi secondari e defilati che accompagnano il lettore pagina dopo pagina. Vi invito ad osservare con attenzione perchè nei suoi fumetti spesso le immagini dicono più delle parole, riempiono i vuoti narrativi di una trama che, come nel caso de Il sentiero smarrito, ad una prima lettura potrebbe sembrare debole. Bisogna ricordare d’altronde che stiamo parlando di un’artista che è prima di tutto un’illustratrice e poi una fumettista.
Trovo che Amélie Fléchais sia bravissima non solo nell’uso del colore, ma anche nella caratterizzazione dei personaggi. Nei suoi tre fumetti (in realtà più simili a degli albi illustrati, soprattutto Lupetto Rosso) se ne possono contare tantissimi! Intere popolazioni di esseri buffi che vivono in tane sotterranee, esseri evanescenti simili a piccoli fantasmi o gocce di rugiada, animali antropomorfi…insomma ha quel tocco whimsical che la rende irresistibile!
Ecco le sue tre opere pubblicate in Italia:
LUPETTO ROSSO
La prima opera di Amélie è un albo illustrato che gioca sul rovesciamento dei ruoli delle fiabe classiche per parlare anche del rapporto che l’uomo ha con la natura e gli animali. In questa storia infatti Cappuccetto Rosso non è una bambina ma un piccolo lupo che si avventura nel bosco e, dopo essersi smarrito, fa un curioso incontro. Non vi racconto altro ma vi anticipo che la storia di Perrault è solo un pretesto per avviare la trama, che si sviluppa poi in maniera del tutto indipendente dalla fiaba classica. Già in questa sua prima opera l’utilizzo del colore è perfetto, usato per trasmettere gli stati d’animo di lupetto, ma anche il passaggio dal pericolo alla salvezza, contrapponendo toni cupi e grigi a pagine in cui la natura esplode vigorosa in tutta la sua forza e la sua vivacità.
Mi piace molto anche l’utilizzo nella storia di una cantilena, elemento che rimanda alla tradizione dei racconti orali.
Un albo ricco di sorprese, che riesce ad essere tenero ma allo stesso tempo spiazzante e crudele (tranquilli c’è il lietofine!).
Età di lettura: da 5 anni
IL SENTIERO SMARRITO
I protagonisti di questa storia sono tre bambini che durante una caccia al tesoro, convinti di prendere una scorciatoia, smarriscono il sentiero e si addentrano in un bosco popolato da strane creature e maledetto da una tragedia che ha colpito due amanti tanto tempo prima. Ritornano echi di fiabe, amori perduti, incantesimi e strambi personaggi che abitano il sottobosco. Un fumetto dalla trama evanescente ambientato in un mondo che ricorda un po’ quello de Il mio vicino Totoro.
Di nuovo ci si trova spiazzati, di nuovo buoni e cattivi si confondono e non è chiaro da che parte stare. I 3 bambini dopo aver rubato un cappello (che è in realtà una corona) si ritrovano loro malgrado coinvolti in una battaglia per aggiudicarsi il controllo del regno incantato.
Anche in questo lavoro di Amélie si può ammirare una grande varietà di stili diversi, utilizzati per mostrare il punto di vista dei personaggi (ad esempio per farci vedere il mondo con gli occhi del bambino più piccolo, che crede di essere un robot). Una storia che parte in bianco e nero con disegni tratteggiati, ma che poi esplode di colore quando si manifesta l’elemento magico.
Non vi svelo troppo, ma quest’immagine è necessaria: l’omaggio a Sendak nell’ultima pagina è una vera chicca! P.s: dopo aver letto la storia, prima di chiudere questo piccolo tesoro, guardate bene i risguardi, troverete una sorpresa e capirete meglio la trama 😉
Età di lettura: da 8 anni
L’UOMO MONTAGNA
“Ascolta, porto sulle spalle le montagne del mondo, e la mia fronte reca i solchi di tutti i sentieri che ho percorso. Nella mia voce puoi sentire il rombo sordo della terra, nei miei occhi puoi vedere l’acqua di tutti i mari”
Dalla quarta di copertina:
Il nonno e il bambino amano viaggiare. Insieme hanno percorso il mondo, ma il nonno non può più andare avanti: le montagne che gli sono cresciute sulle spalle durante la sua lunga vita sono diventate troppo pesanti da portare. Nemmeno il vento può più sostenerlo, ormai. Il bambino va allora a cercare il vento più potente, quello che riesce a sollevare le montagne. E così comincerà per lui il più grande di tutti i viaggi.
Nonostante adori l’universo fantastico di Amélie, è questo il suo fumetto che preferisco. Probabilmente perchè è un lavoro completo e maturo, dove trama e illustrazioni si combinano alla perfezione. Realizzato in collaborazione con Séverine Gauthier, è una storia introspettiva più che avventurosa, che parla di legami, radici e crescita. Anche qui il protagonista si metterà in cammino, affronterà un pericoloso sentiero e incontrerà vari personaggi sulla sua strada, ma lo farà per capire chi è e da dove viene, per diventare grande (alla fine del viaggio anche a lui spunteranno piccole montagne sulla testa), per aiutare il nonno e comprendere l’importanza delle radici. Saranno proprio le radici che gli faranno capire che il nonno, anche se partito per il suo ultimo viaggio, non lo abbandonerà mai.
Un viaggio di iniziazione per nulla banale, ma impervio, faticoso e ricco di metafore. Ogni incontro è prezioso, ogni dialogo regala spunti di riflessione.
Un fumetto da leggere su più livelli.
Il piccolo bambino-montagna durante il suo cammino troverà un albero, tre sassi e uno stambecco che, rispondendo alle sue domande, gli regaleranno insegnamenti che lo aiuteranno a raggiungere la cima e affrontare il distacco più doloroso.
“Radici? Cosa sono?”
“Le radici sono ciò che fa sì che io sia a casa, qui, e che mi ci senta bene. Sono ciò che mi rende forte e che mi fa resistere al soffio del vento. Sono ciò che mi rende un albero, ma sono anche il motivo per cui mi piace essere un albero, capisci?”
Non vi nascondo che alla fine della lettura è scesa qualche lacrima, ma non era tristezza bensì gratitudine per avermi ricordato che anche io avrò sempre un posto dove tornare, e delle montagne che mi accoglieranno, anche io ho radici che raccontano la mia storia.
Età di lettura: da 10 anni
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Mi scuso per la lunghezza di questo primo post, nei prossimi cercherò di essere più sintetica, ma ci tenevo a parlare in maniera esaustiva di questa illustratrice, perchè ha davvero tantissimo talento. In Francia è uscito da poco il primo volume del suo quarto fumetto: Bergères Guerrières. Speriamo di averlo presto anche in italiano!
E voi cosa ne pensate di Amélie Fléchais? Lasciatemi la vostra opinione nei commenti!